Rimini | Renziani alla riscossa. Zerbini e Morolli e il loro programma in quattro punti per dare una mossa a Rimini e provincia
Il segnale che aspettavano da sin dopo le elezioni di fine febbraio è arrivato oggi: l’intervista di Matteo Renzi sul Corriere della Sera. O accordo con il Pdl o subito al voto, tutto il resto è perdere tempo, ha detto al quotidiano il sindaco di Firenze. E da Rimini la risposta è arrivata in ‘quattro e quattr’otto’. I renzianzi ci sono. A partire dai consiglieri comunali Samuele Zerbini e Mattia Morolli, più in forma che mai.
“Non possiamo più perdere tempo. Quando a Rimini chiude un'azienda al giorno. E in Italia si perdono oltre mille posti di lavoro ogni 24 ore. Quando le banche tagliano l'ossigeno alle imprese, a chi vuole comprarsi una casa, a chi vuole scommettere sul futuro. In queste ore, in cui si parla di una corsa di Matteo Renzi verso palazzo Chigi, a Rimini siamo pronti”, dicono Zerbini e Morolli. “I dati che, solo la settimana scorsa, sono stati consegnati dalla Camera di commercio certificano anche a livello locale una crisi economica che tocca settori storici e che vede la crescita dei nuovi settori dell'economia come realtà che uniscono talenti per i settori design, moda e green economy. Eppure un certo modo di concepire la politica, il "vediamo che fanno a Roma, vediamo cosa dice Bologna" la trasforma nel regno dei burosauri”.
Morolli e Zerbini sottolineano come non serva a nulla "rincorrere movimenti buoni solo a urlare. Nella provincia di Rimini siamo pronti a partire per trasformare il nostro territorio, per cancellare il declino che viviamo. La sfida di Renzi non è solo la sua, ma di un Paese che ormai non può più vivere con l'insegna del "grande futuro alle spalle" ma che vuole ripensarsi. Non è inciucio, è ascoltare le persone e le aziende che dicono "basta, qui non ne possiamo più", perché se non ce la fanno loro, allora non ce la fa più nessuno. Se Rimini è da 60 anni, grazie al turismo, la seconda casa degli italiani, gli italiani vogliono vedere un futuro per questo paese”.
Si inizia quindi subito con una serie di iniziative che i due vogliono portare in consiglio comunale. Hanno già un programma in quattro punti. “A Rimini, per iniziare, proporremo al gruppo Pd e al consiglio comunale alcune proposte, per cambiare il segno al declino. Primo. Sulla scorta delle idee del masterplan, una delibera di consiglio nel quale sia possibile ricostruire il patrimonio edilizio (ricostruire, rigenerare senza occupare metri in più, creando lavoro e qualità architettonica) alberghiero e privato, per adeguarlo a criteri ambientali e antisismici. Secondo. Spingere sempre di più, come già si sta facendo sulla creazione di start up, per le realtà innovative che, dati della Camera di Commercio alla mano, sono quelle con maggiore espansione (design, green economy, catering ). Terzo. Apertura serale degli uffici pubblici (vecchia proposta del Consigliere Angelini, che facciamo anche nostra) per permettere una migliore gestione del tempo da parte di famiglie e imprese. Quarto. In accordo con l'Università, (abbiamo già preso i primi accordi) preparare in pochi mesi un massiccio piano di deburocratizzazione e passaggio on line, per rendere umano il rapporto con l'ente pubblico”.
E non si fermeranno, dicono, alla città capoluogo, ma costruiranno una rete “in tutta la Provincia, con i tanti che ci stanno contattando per ripartire con la politica vera. Questo per noi significa ritrovare il gusto per la politica. E smettere di perdere tempo”.